Attività preventive

 

Perché una pavimentazione in resina duri nel tempo è necessario che sia posata su un supporto stabile e coeso.

Nella maggior parte dei casi, invece, le pavimentazioni da trattare con Sistema in resina sono caratterizzate dalla presenza di criticità.

La nostra esperienza ci ha portato a mettere a punto una serie di attività volte a bonificare dette criticità affinché esse non sollecitino il soprastante Sistema in resina, danneggiandolo.

E’ nostra abitudine prestare molta attenzione all’analisi di tutte queste criticità già in fase preventiva – durante il sopralluogo iniziale – affinché la “progettazione” della soluzione tecnica proposta sia completa e precisa.

Altrettanta attenzione viene prestata durante la fase applicativa perché la cura del particolare nelle attività preventive è ciò che assicura la durabilità nel tempo del Sistema in resina.

Indichiamo le principali criticità che si possono riscontrare su una pavimentazione:

Inquinamento da olio di processo

ciò costituisce una criticità perché ostacola il corretto aggancio chimico del Sistema in resina al pavimento da trattare.

In particolar modo, quando l’inquinamento non è soltanto superficiale ma riguarda gli strati profondi del pavimento cementizio e vi è un fenomeno di risalita continua di olio inquinante, è opportuno intervenire mediante stesura di formulato antiolio che, reagendo chimicamente con l’olio inquinante, fa da “ponte” di aggancio tra il supporto e il Sistema in resina.

Crepe passanti lo strato corticale del massetto cementizio 

Se non adeguatamente trattate, le crepe passanti lo strato corticale costituiscono un elemento di criticità nella posa di un Sistema in resina

Ogni manufatto di natura cementizia subisce le movimentazioni da ritiro e dilatazione durante il cambio di stagione e subisce le movimentazioni generate da assoggettamento ai carichi statici, per stoccaggio, e dinamici, durante il transito dei carrelli

Una crepa passante lo strato corticale non adeguatamente trattata subirà tali movimentazioni e il soprastante Sistema in resina non disporrà di un supporto sufficientemente stabile ciò che potrà tradursi in una lesione dello stesso in corrispondenza della crepa.

E’ in conseguenza a ciò che le crepe passanti lo strato corticale non possono soltanto essere stuccate e riempite; ciò non è sufficiente

La nostra Società ha sviluppato delle tecniche applicative volte a stabilizzare le crepe passanti così che esse non si ripercuotano negativamente sul soprastante Sistema in resina

Elementi annegati nella pavimentazione 

La presenza di elementi estranei annegati in un pavimento (binari, telai…) possono essere coperti dal Sistema in resina senza necessariamente essere rimossi adottando dei presidi tecnici specifici

Si consideri che elementi di natura diversa (ad esempio il metallo) reagiscono diversamente dai manufatti in calcestruzzo nei cambi stagionali, nei cambi di temperatura ed umidità e sotto sollecitazione meccanica

Ciò comporta una diversa movimentazione di questi rispetto al pavimento cementizio in cui sono inseriti e ciò genera una instabilità che può determinare un danneggiamento del soprastante Sistema in resina

Tale criticità viene da noi risolta adottando tecniche di bendatura che, mixando formulati resinosi specifici ad un’ampia gamma di tessuti in fibra di vetro, permettono di stabilizzare il supporto, rendendolo idoneo a ricevere il Sistema in resina

Questo tipo di attività preventiva viene da noi svolta, ad esempio, anche in presenza di tracce in cemento realizzate per l’implementazione o il rinnovo di impianti annegati nel massetto cementizio e in tutti i punti in cui l’omogeneità e la continuità del supporto sia interrotta

Rasatura fibroarmata

Qualora la presenza di elementi annegati nella pavimentazione, di tracce etc. sia estesa a buona parte della pavimentazione o di una sua area e nel caso di pavimentazioni in piastrelle, realizziamo una rasatura fibroarmata, come strato aggiuntivo al Sistema in resina

Costituita da strato di legante epossidico bicomponente opportunamente caricato e contenente un tessuto in fibra di vetro (scelto in base alle condizioni specifiche dell’esistente), permette di “legare” l’area trattata, contenendone le movimentazioni

Buchi, rotture, porzioni disgregate 

Tali criticità sono risolte attraverso la pulizia e demolizione delle porzioni affinché si arrivi ad un supporto sano, coeso e stabile

Segue attività di riempimento mediante miscele costituite da leganti resinosi epossidici bicomponenti e quarzi a granulometria specifica per riempimenti

L’adozione di miscele in resine anziché miscelati cementizi offre i seguenti vantaggi:

  • perfetta compatibilità con la natura dei pavimenti trattati ciò che assicura l’adesione, nel tempo, della riparazione
  • assenza di fenomeni di ritiro, evitando formazioni di cavillature e di crepe
  • assenza di limiti minimi di spessori; le miscele resinose possono essere applicate a partire da pochi millimetri, mentre le malte cementizie richiedono il rispetto di spessori minimi di alcuni centimetri; l’assenza, per le miscele resinose, di tali vincoli permette evitare inutili demolizioni
  • maggiore robustezza; le miscele resinose sono notevolmente più robuste delle malte cementizie, anche performanti

In alcuni casi, i nostri Clienti chiedono di realizzare alcune di queste attività senza necessariamente farle seguire dalla realizzazione di un Sistema in resina

In tal caso, si effettuano delle attività di bonifica localizzata, che permettono di risolvere problematiche puntuali, soddisfacendo specifiche esigenze urgenti

Tali attività sono comunque propedeutiche a futuri interventi di riqualificazione generalizzata perché, in virtù della compatibilità con la generalità dei Sistemi in resina, esse non verranno demolite